POV: questa pagina è stata realizzata in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale
Non sei un impostore.
E i risultati che stai ottenendo al lavoro o negli studi sono solo merito tuo.
Questa landing page è stata realizzata da TeamDifferent e JOINRS in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale e del mese di ottobre, dedicato alla sensibilizzazione al benessere psicologico.
Non sarà cancellata e potrai consultarla tutte le volte in cui ne avrai bisogno.
Prima di andare avanti, cos'è la Sindrome dell'impostore?
L’espressione “Sindrome dell’Impostore” deriva dall’inglese impostor phenomenon e indica sostanzialmente la paura di non meritare i successi che otteniamo. In altre parole, che i traguardi che raggiungiamo siano merito della fortuna e di altri fattori esterni, ma mai delle nostre competenze o abilità.
Quali sono i pensieri tipici di chi vive questa situazione emotiva?
- Chiunque altro ci sarebbe riuscito al posto mio
- È stata solo fortuna
- Spero solo di non essere smascherato
Torniamo a noi: come possiamo gestire questi pensieri quando arrivano?
La Sindrome dell’Impostore , in realtà, non è riconosciuta tra i disturbi inclusi nel DSM (Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali). Tuttavia, è studiata da tempo da diversi miei colleghi.
Ciò che sappiamo è che si manifesta come una enorme difficoltà a interiorizzare i propri traguardi ed esserne consapevoli, come se fossero sempre frutto di un colpo di fortuna o di un regalo del cielo. È ovvio, però, che questo fenomeno sia la conseguenza di una situazione un pò più complessa. Un quadro in cui troviamo una bassa autostima, una elevatissima paura di fallire e un altissimo livello di perfezionismo.
E le cause possono essere diverse: da un’educazione ricevuta molto rigida e richiedente a un ambiente di lavoro svalutante.
Ma ora che ne sai un pò di più, come puoi dialogare con questi pensieri negativi? Ecco alcune cose importanti che dovresti tenere a mente:
- Non hai bisogno di essere perfetto. Come tutti gli esseri umani, hai dei limiti, e va bene così;
- La voce negativa che senti può essere riconducibile ai giudizi che hai ricevuto e ti hanno fatto male. Non è la verità;
- Concentrati sui fatti, non sulle storie che ti racconti. Se la tua voce negativa ti ripete che hai sbagliato qualcosa, rispondile ripercorrendo fedelmente ciò che è successo. Portando l’evidenza sul fatto che in realtà sia andato tutto bene;
- Valorizza i tuoi traguardi, non considerarli poco rilevanti o alla portata di tutti. Concentrati su ciò che ti è riuscito bene;
- Se questa sensazione persiste, valuta l’idea di farti supportare da un professionista. Non c’è niente di più bello che imparare a conoscere e accettare le proprie debolezze.
Se vuoi approfondire questo e altri temi relativi al benessere psicologico, al lavoro e al tuo sviluppo professionale, sentiti libero di dare un’occhiata alle attività di TeamDifferent e JOINRS 🧡